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            spazi troppo stretti si presentano alla vista come se fossero segreti 
            apparentemente svelati. Una luce diversa, la luce  di un'ora indefinita, 
            luce allo stesso tempo vivace e stanca, li ricopre, con un verde 
            dagli infiniti colori. Fissando queste limpide visioni ci coglie un'inquietudine 
            felice: ecco aria, assenza, 
            pace. Di cosa altro ha bisogno la nostra mente stanca di pensare? 
            Forse è l'ora di una sosta per il pensiero. Forse non c'è bisogno 
            di capire. Forse rinunciando a capire riusciremo a vedere. 
            Luce, non altro. No, non sono gli oggetti, non sono le case, non sono gli alberi. Qualcosa è nascosto in quelle ombre. Qualcosa da capire bene: e se fosse qualcosa che fa paura? Ma, penso... e se là ci fossimo solo noi?! Si, il nostro riflesso, noi, noi stessi. Nascosti nell'ombra, resistiamo alla sottile verità ed aspettiamo che qualcosa si muova. Vogliamo scoprire finalmente l' inganno, "perchè c'è", ne siamo certi. Intimoriti restiamo là in attesa di riconquistare la logica della ragione e spiegarci tutto. | 
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