Calma!  E' solo un gioco. E’ uno scherzo del pensiero, un inseguir di sogni, forse un bel viaggio.

Il testo ha due possibili modalità di lettura. La prima è breve ed ha un approccio diretto per dare un'idea dell’oggetto della ricerca. Chi vuol capire meglio, o forse solo cominciare a cercare meglio, può proseguire la lettura della dissertazione che segue.

 

Sintesi   

La maggior parte di noi ormai, ha la quasi certezza che ogni cosa del mondo, così come lo percepiamo, sia strettamente legata: un unico sistema, un unico significato. Nonostante siano ormai molti ad aver  questa convinzione, noi continuiamo a non vederlo e quindi a non crederci. E’ troppo evidente, alla superficialità degli occhi, che ogni cosa è fisicamente separata da ogni altra e mai si riesce a "vedere" veramente una sola unione certa e definitiva.

Ebbene, il Filo del Nulla è questo; è ciò che sta li in mezzo, collegando eventi, masse, emozioni, luce, persone, vuoto... Il filo del nulla è questa unificante materia immateriale, questa certezza evanescente, è l’unione che, collegando, si frappone e separa.

Troppo confuso?! Può essere ma, in mezzo a queste apparenti contraddizioni, sembra esserci una cosa certa: il Filo del Nulla c’è. Voi stessi potrete testimoniarlo, anche se non lo avete mai visto.

Vi è mai capitato di trovarvi davanti ad un quadro e improvvisamente sentire una struggente attrazione, una strana inquietudine, un forte desiderio di averlo? Il filo del nulla è li, in quel non so che di incomprensibile che vi attrae. Cos’è?   E’ stato L’artista?  C’è qualche significato misterioso?

Tutto è stato già detto e scritto sull’amore eppure, in fondo, ne sappiamo ancora poco. Ma che cos’è quella malinconia nell’aria che ti fa amare una persona? Cos’è  quell’improvviso spensierato  irrinunciabile desiderio di unirti, eterno, ad un altro essere? Dove nascono quelle sensazioni? Come si appiccicano alle persone? Come svaniscono?

Che dire poi della musica che molte volte ci inebria e fa confondere con l'universo tutto. Che dire del sole ventoso di primavera, che ci fa sentire finamente vivi. Che cosa, ancora, delle gustose amicizie che qualche volta ci fanno traboccare l'anima di sorrisi?

Come affrontare poi la "vera coscienza", così difficile da afferrare, che tutto (dico tutto) lo spazio che ci circonda è pieno zeppo di particelle in movimento? Come riuscire a vedere che tutto ciò che ci appare solido e fermo gira invece vorticosamente cambiando senza sosta? Come far proprio il significato di questa danza universale che ci attraversa invisibile in ogni attimo?

A volte capita di avere la sensazione di aver percepito qualcosa. A volte sentiamo di aver capito, e subito perso, qualche piccolo segreto della realtà che ci circonda. A volta stiamo li un poco, a cercare in quel vago sapore rimasto nell'aria sperando di ritrovare cos'era. A volte ci sembra di capire qualcosa, o meglio, cogliamo qualcosa con la coda dell'occhio, come un incerto tremolio sospetto che scompare nell'attimo stesso in cui ci voltiamo a cercarlo.  Che inafferrabile mistero è la vita.

 

Se avete gradito la lettura passate alla Dissertazione

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